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Italia e Belgio: un legame che dura da secoli, anche in campo artistico

Sapevate che nel Medioevo la cittadina di Bruges, nelle Fiandre, accoglieva numerosi residenti italiani? In effetti le floride attività economiche legate alla sua posizione strategica nel commercio marittimo fra il Nord e il Sud dell’Europa, nonché la sua fama per la produzione di oggetti di lusso destinati alle varie corti europee, richiamavano non solo mercanti da ogni dove (comprese le città di Genova e Venezia solo per citare 2 esempi), ma anche diversi banchieri, essenziali per lo svolgersi di quelle attività.
La famiglia Portinari, originaria di Firenze, fu per lungo tempo rappresentate del Banco Mediceo a Bruges e, come tutte le famiglie in vista dell’epoca, amava abbellire le proprie abitazioni e gli altari delle cappelle private con raffinate opere d’arte.
Iniziarono così una serie di scambi fra « Belgio » e « Italia » non più solo legati al commercio, ma anche alla produzione artistica.
Se da una parte le nuove idee diffuse dall’Umanesimo e dal Rinascimento italiani cominciavano timidamente a farsi conoscere anche nelle Fiandre, dall’altra gli influssi dell’arte fiamminga penetravano direttamente nel cuore della nostra penisola anche grazie alle opere che le famiglie italiane a Bruges inviavano nelle proprie città d’origine.
È questo il caso del celebre Trittico Portinari del pittore Hugo Van Der Goes che si può ammirare oggi nella Galleria degli Uffizi a Firenze.
Quest’olio su tavola (ricordiamo che la pittura ad olio è una delle massime innovazioni fiamminghe nell’ambito delle tecniche artistiche), eseguito nelle Fiandre per Tommaso Portinari fra il 1476 e il 1478, presenta nella pala centrale un’Adorazione dei pastori con Angeli, mentre negli sportelli laterali troviamo i Santi Tommaso (patrono del committente), Antonio Abate, Margherita, Maria Maddalena e i ritratti di Tommaso Portinari e della moglie Maria Baroncelli con i loro figli.
Quest’opera era originariamente collocata sull’altare della chiesa di Sant’Egidio, annessa allo Spedale di Santa Maria Nuova fondato dai Portinari, dove giunse, via mare, nel 1483.
In conclusione possiamo dire che gli scambi artistici nati grazie ai contatti commerciali fra questi due grandi poli dell’arte del ‘400, furono estremamente fruttuosi sia per l’arte italiana, i cui maestri poterono approfittare delle innovazioni provenienti dal nord Europa, che per quella fiamminga (argomento che tratteremo in un prossimo articolo).
Nell’attesa di esplorare personalmente i musei e le chiese che accolgono in Belgio le opere degli artisti fiamminghi, non vi resta che approfittare delle tracce fiamminghe nella nostra bella Firenze!

Il Trittico Portinari, esposto nella Galleria degli Uffizi a Firenze

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