L’intervista di Cristiano è ricca di spunti, Buona lettura!
Come ti chiami e quanti anni hai?
Mi chiamo Cristiano Ferri e ho 42 anni
Di dove sei?
Di Firenze
Raccontaci di te
Sono venuto in Belgio per una riconversione professionale. Ho fatto una scuola di cinema e adesso lavoro come regista, soprattutto per la televisione. Vivo a Bruxelles dal 2007, in pieno centro città, in una casa condivisa con altre persone.
Qual è per te l’aspetto più bello di questo paese?
Il fatto che ci sono persone di tante origini differenti e che si trova nel bel mezzo dell’Europa. Io sono un grande appassionato di lingue, di arte e di architettura. A Bruxelles ho quindi la possibilità di parlare diverse lingue, di avere amici di origini molto diverse e anche di vistare con facilità la Francia, l’Olanda, l’Inghilterra e la Germania.
Qual è la cosa più divertente, più strana o che meno ti aspettavi del Belgio?
Non avevo molte aspettative riguardo al Belgio. Penso sia uno dei paesi europei che susciti meno immagini e meno emozioni negli stranieri. Di Bruxelles per esempio non avevo in mente alcuna immagine, prima di venire ad abitare qui. Credo che ciò sia dovuto al fatto che questo paese, e la sua capitale in particolare, sono molto poco pubblicizzati e poco valorizzati. Bruxelles è conosciuta solo per le istituzioni Europee mentre, da un punto di vista storico-architettonico, tenendo presente le sue dimensioni, non ha niente da invidiare a molte altre città europee. La cosa che mi ha sorpreso di più è invece lo strano connubio tra cultura latina francofona (a forti tinte italiane in Vallonia) e cultura germanica fiamminga che rende questo paese, di fatto, molto tollerante verso le differenze culturali più varie.
Qual è il tuo luogo preferito in Belgio?
Mi piace molto la Bruxelles neoclassica (Place des Martyrs, Place des Barricades, le Quartier Royal e tutto il quartiere intorno alla Colonna del Congresso) perché è uno dei lati di Bruxelles che è meglio conservato ed è un po’ meno preso d’assalto dai turisti. È uno dei giri che mi piace far fare a chi visita la città per la prima volta. A pochi passi da questi posti si può anche approfittare dei bei panorami che ci sono dal Mont des Arts et dalla cité administrative e passeggiare nel Parco Reale. Fuori da Bruxelles, a parte ovviamente Anversa, Gand e Bruges, mi piace passeggiare sul lungomare di Ostenda (in particolare nei pressi della bellissima loggia del Thermae Palace) o visitare il centro di Liegi che ha una cattedrale molto bella e un bel lungofiume.
Qual è il tuo luogo preferito a Bruxelles?
Troppi. Ne scelgo tre.
Il Museo Wiertz perché permette una specie di viaggio nel tempo nel bel mezzo del quartiere europeo. Si tratta dell’immenso atelier di questo bizzarro pittore romantico che sognava di diventare Delacroix. La struttura, le piccole case raggruppate attorno ad essa e il verde dei giardinetti attorno sembrano reliquie del XIX secolo fortunosamente dimenticate dei promotori immobiliari.
La brasserie “Le Cirio” un po’ per la stessa ragione, in Piazza della Borsa. Da fuori non si percepisce la sua magia, ma appena si entra, dai camerieri, alla decorazione delle pareti, fino alle toilettes, tutto ci riporta ai tempi in cui Bruxelles era una delle grandi capitali dell’industrializzazione europea.
Infine il bar Fontainas perché è uno dei posti per me più accoglienti del centro. È dove mi piace andare a leggere un libro all’aria aperta o dove vado a lavorare quando voglio evadere da casa mia.
Nostalgia di casa: dove trovi un po’ d’Italia in Belgio?
Alla pizzeria Mirante, perché sono italiani veri, credo marchigiani. E non cercano neppure di assomigliare al cliché dell’italiano simpaticone. Al contrario. Si limitano a fare una buonissima pizza e dei dessert ancora più buoni. Detto ciò, non sono troppo nostalgico.
Lato gastronomia: qual è la tua birra, golosità o il tuo piatto preferito in Belgio?
Della gastronomia belga, essendo vegetariano, non posso approfittare troppo. Delle birre però si: le mie preferite sono l’Orval, la Triple Westmalle et la Triple Karmeliet. Per le frites vado in Place Flagey.
Dai uno o più consigli a chi volesse visitare il Belgio
Il mio consiglio principale è quello di cercare di vivere un viaggio in Belgio come un’esperienza umana. Cercare di vivere i quartieri, di parlare con le persone. Non credo che il Belgio e Bruxelles si possano visitare come altri posti, passando da un’attrazione turistica alla seguente. Le attrazioni turistiche più gettonate non sono quel che c’è di più bello da vedere in Belgio (con alcune eccezioni, ovviamente… da non perdere l’occasione di vedere Van Eyck a Gand o i fiamminghi dei Musei Reali di Belle Arti). Passeggiare per i parchi, prendersi una birra a Place Flagey o fare un giro al Marché du Midi sono esperienze altrettanto ricche.
Non ci resta che ringraziare Cristiano per questa ricca intervista!