« I VIP (Very Italian People) del Belgio » è una rubrica nella quale intervistiamo gli italiani e le italiane in Belgio. Potrete trarre ispirazione per il vostro tempo libero (o per il vostro viaggio) proprio da loro! Questa settimana è il turno di Alessandro che ci trasmette la sua passione per Bruxelles e il Belgio con un’intervista molto ricca ed interessante. Buona lettura!
Come ti chiami e quanti anni hai?
Mi chiamo Alessandro Butticé e ho 62 anni.
Di dove sei ?
Roma, Friuli, Sicilia, Alto Adige, ecc.
Raccontaci di te.
Sono arrivato a Bruxelles nel 1990, come Esperto Nazionale Distaccato della Guardia di Finanza presso i servizi anti-frode della Commissione Europea. Il mio distacco era di un anno, rinnovabile per un massimo di tre anni. Ho però superato diversi concorsi presso la Commissione Europea che hanno fatto di Bruxelles la città, e del Belgio il Paese, nel quale ho trascorso la maggior parte della mia vita. Ho potuto fare parte dei pionieri della lotta alla frode ai danni del bilancio dell’Unione Europea. Ho contribuito alla creazione dell’Ufficio Europeo per la Lotta alla Frode (OLAF), del quale sono stato anche il primo portavoce, dal 2000 al 2009. Sono stato tra i visionari che, dagli anni Novanta, hanno lanciato l’idea di una Procura europea. Che per molti era un sogno irrealizzabile. Se non una vera e propria follia. È quindi con grande soddisfazione che ho accolto la notizia che, dal primo giugno di quest’anno, è diventato ormai operativo l’EPPO. L’Ufficio del Procuratore Europeo. Che mi rende fiero per aver dedicato gran parte della mia vita professionale alla costituzione dell’Europa della legalità contro l’internazionale del crimine. A Bruxelles, dove ora mi dedico al giornalismo principalmente come opinionista, ma anche ad attività di volontariato istituzionale, vivo assieme alla mia seconda moglie. Solo uno dei miei quattro figli ha deciso di rimanerci e creare una sua impresa. E non se ne pente affatto. Perché Bruxelles è una città cosmopolita, ma di dimensioni e ritmi umani. Dove ognuno ha il diritto e può sentirsi a casa propria.
Qual è per te l’aspetto più bello di questo paese ?
La sua posizione geografica. Che permette di sentirsi davvero al centro dell’Europa. E quindi del mondo. Con ottimi collegamenti. La gentilezza e tolleranza dei suoi abitanti. Anche se le eccezioni che confermano la regola esistono ovunque. E poi la ricchezza gastronomica. Locale ma anche europea e internazionale. Che permette anche ad uno sciovinista gastronomico come me di non privarsi delle tante prelibatezze italiane. Comprese delle pizze autenticamente napoletane. Che non è possibile trovare ovunque neppure in Italia. A parte Napoli, ovviamente. Last but not least, il mercato immobiliare. Che permette di avere bellissime abitazioni a prezzi assolutamente accessibili a tutti, e non comparabili a quelli di città in preda alla bolla del mercato immobiliare. Come ad esempio Londra e Parigi.
Qual è la cosa più divertente, più strana o che meno ti aspettavi del Belgio ?
La cosa forse più divertente è la grande rete di piste ciclabili, in un paese con tanto verde e bellissime foreste nelle quali anche la sua capitale è immersa. Appena arrivato in Belgio, non mi aspettavo che le Ardenne fossero così basse. Non mi aspettavo certo di trovare le Alpi. Dopo due ore di auto da Bruxelles, mi trovai in mezzo a delle collinette. Ed alla richiesta ad un passante di dove fossero le Ardenne fui sorpreso dalla sua risposta: « vous y êtes » (ci siete). Feci inversione ad u e rientrai deluso a Bruxelles. E non ci tornai per diversi anni. Anche se ora le trovo belle. Sia d’inverno che nelle altre stagioni.
Qual è il tuo luogo preferito in Belgio ?
Sicuramente Bruxelles. Ed i suoi parchi. Ma anche Bruges, Gand e Anversa. Mi piace l’architettura neoclassica. E Art Nouveau. Il Museo Magritte è uno dei miei preferiti. Molto bello passeggiare attorno al Sablon e le bancarelle di antiquari durante il weekend. Le brasseries belghe sono anche piacevoli luoghi di degustazioni gastronomiche. Oltre che della grandissima varietà di birre. Certamente le migliori del mondo. Quando ho nostalgia di cibo italiano, vado da Piola Pizza, per una pizza autenticamente napoletana, oppure da Giovanni, per gli arancini siciliani, la pasta incaciata, e i fantastici cannoli. Per la cucina romana vado invece alla trattoria dei Puponi, vicino al Sablon.
Qual è il tuo luogo preferito nel luogo in cui vivi ?
Trovo molto bella la biblioteca Solvay. Ma anche il Museo dell’Africa di Tervuren. L’avenue de Tervuren la trovo spettacolare. E mi piace molto anche l’Avenue Louise e tutta la zona attorno alla place de Châtelain. Dove ho vissuto molti anni, nella mia casa di rue Paul Emile Janson. Che è una bellissima via dall’architettura neoclassica e Art Nouveau molto omogenea e protetta. Sfuggita alla « brussellizzazione » degli anni settanta/ottanta. Che non è un termine positivo in architettura.
Nostalgia di casa: dove trovi un po’ d’Italia in Belgio ?
Il Belgio mi ricorda a volte il mio Friuli. Regione dove sono cresciuto e vissuto dall’etá di cinque anni sino ai venti. Lo stesso verde. Anche se mancano ovviamente le grandi montagne. La grande comunità italiana che vive in Belgio (300.000 iscritti all’AIRE, se non sbaglio) mi fa pure trovare un po’ d’Italia ovunque. Anche i tanti ristoranti italiani (diversi anche di ottima qualitá) mi fanno spesso sentire in Italia. E poi, oltre all’Istituto Italiano di Cultura diretto dall’Amico Prof. Paolo Sabbatini, la bellissima residenza dell’Ambasciatore d’Italia in Belgio. Che l’Ambasciatore Francesco Genuardi ha gentilmente messo a disposizione del mio Rotary Club di Bruxelles Ouest per la cerimonia della « passation de pouvoirs » del 5 luglio prossimo. Che celebrerá l’inizio del mio anno di Presidenza 2021/2022. Evento durante il quale si gusteranno solo prodotti gastronomici siciliani (cucinati dalla Signora Enza e dal Maestro Giovanni, della celebre Patisserie Giovanni di Bruxelles). E si berranno solo vini friulani offerti dall’azienda vinicola Grillo Iole di Prepotto. Comprese le bollicine della Ribolla Gialla. Perché nonostante mia moglie sia francese (seppure amante di vini italiani e alfista da sempre) non si berrà in questa occasione nemmeno una goccia di Champagne. All’insegna dell’amicizia italo-belga. E non solo rotariana. Come mio ulteriore contributo al « sistema Italia » a Bruxelles e in Europa, che i nostri tre bravi ambasciatori presso il Belgio (Francesco Genuardi), la Nato (Francesco Maria Taló) e l’Ue (Piero Benassi) vogliono rafforzare. Cominciando dalla loro grande capacità e volontà di lavorare assieme. Per il bene del nostro Paese e dell’Europa. Che io considero da sempre le mie due Patrie. Da convinto patriota italiano ed europeo, che ha scelto di continuare a vivere in quella che é la capitale europea, oltre che un laboratorio del parlare e del vivere europeo.
Lato gastronomia: qual è la tua birra, golosità o il tuo piatto preferito in Belgio ?
Le birre bionde mi piacciono molto. Assieme ad una bella carbonade á la flamande con contorno di patatine fritte. Ovviamente anche le cozze e le ottime bistecche di Chez Vincent, a Bruxelles. Anche i croissants possono essere deliziosi. E li rimpiango molto soprattutto a Roma dove, ormai da troppo tempo, quelli che si trovano nella maggior parte dei bar sono diventati da anni immangiabili.
Dai uno o più consigli a chi volesse visitare il Belgio.
Non ascoltare i tanti italiani che lo definiscono un paese triste, dove piove sempre e non c’è nulla da vedere. Il cambiamento climatico ha sicuramente migliorato le condizioni di vita in Belgio. Con inverni mai troppo rigidi e aumento delle giornate di sole. Che lo rendono un paese di grande piacevolezza. Da godersi soprattutto le lunghe serate di maggio e giugno. Una bicicletta elettrica è il modo migliore per godersi Bruxelles e i suoi bellissimi parchi. Ma anche per una bella gita a Bruges o lungo le dighe del Mare del Nord. Che non è il Mediterraneo, ma ha pure il suo fascino. Agli italiani che criticano il Belgio, anche se poi vi hanno scelto di vivere, chiedetegli senza esitazione: perché non ve ne tornate in Italia se ci state così male? Saranno costretti a confessare che il buon funzionamento generale dei servizi (a cominciare da quelli sanitari), le possibilità di lavoro anche e soprattutto per i giovani, lo rendono un paese di grande attrattivitá.
Grazie mille Alessandro, la tua intervista ricca di informazioni e di entusiasmo invoglierà sicuramente i nostri lettori a scoprire, o riscoprire, il Belgio.
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