Visitando la Vallonia non si può fare a meno di andare alla ricerca delle numerose specialità gastronomiche locali. Oggi ve ne vogliamo presentare una in particolare, tipica di una cittadina sulle rive della Mosa: la famosa Couque di Dinant.
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Questi biscotti, simili ai mostaccioli calabresi, sono preparati a base di soli due ingredienti, farina e miele (in proporzione di circa metà e metà), che gli conferiscono una tipica consistenza molto compatta. I biscotti vengono cotti per 15 minuti in un forno preriscaldato a circa 300 °C, consentendo così al miele di caramellare. Quando si raffredda, il biscotto diventa molto duro e può essere conservato per lunghi periodi. Grazie a questa proprietà, i biscotti possono essere esposti come decorazioni o usati come ornamenti per gli alberi di Natale.Les couques assumono le forme più diverse, tanto varie quanto lo consente la fantasia dei pasticceri dinantesi : frutta, fiori, animali, paesaggi, oggetti, etc.
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Per ottenere queste forme si usano ancora oggi degli stampi di legno di pero, a volte anche molto antichi e gelosamente custoditi negli atelier specializzati. Per quanto riguarda l’origine di questi particolari biscotti, essa resta a tutt’oggi un mistero. Secondo la leggenda le couques sarebbero state inventate nel XV secolo durante l’assedio della città da parte delle truppe di Carlo il Temerario: non avendo a disposizione altri ingredienti al di fuori di miele e farina, gli abitanti ebbero l’idea di sperimentare un impasto con quello che avevano nelle riserve. Poiché l’impasto così ottenuto risultò particolarmente sodo, decisero di imprimerlo nei negativi delle « dinanderie » (utensili di ottone dal nome della città di Dinant che era appunto specializzata in questa produzione), creando così le prime famose forme decorate.
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Occorre però ammettere che questa ipotesi rimane infondata se si pensa che l’assedio durò solo qualche giorno e che quindi difficilmente gli abitanti arrivarono al punto di finire le scorte e soffrire la fame…Altre fonti in effetti fanno risalire la nascita delle couques al XVIII secolo, ma sempre in circostanze poco chiare, forse legate alla presenza di un’abbazia nella regione: questi centri religiosi erano spesso luoghi di diffusione di innovazioni e sapere, anche gastronomico.Qualunque sia l’origine delle couques, vi invitiamo comunque a scoprirle durante il vostro prossimo viaggio in Belgio, ma attenzione: non provate a morderle direttamente o rischierete di rimetterci un dente o due! Le couques di Dinant si degustano esclusivamente a pezzetti che si fanno sciogliere in bocca o inzuppati in un buon caffé!