Con le patatine fritte in Belgio non si scherza!

Una barquette di patatine fritte

Per i belgi la preparazione delle patatine fritte non è uno scherzo! Per cucinarle « come si deve » occorre infatti sapersi destreggiare nella tecnica della seconda cottura, o doppia frittura, nell’olio vegetale o, come da tradizione, nel grasso bovino. E le patate? Da non dimenticare che tradizionalmente si usa la varietà « bintje » per prepararle. Oltre che le classiche patatine “da passeggio” qui in Belgio troverete molti piatti locali accompagnati da patatine fritte. Giusto per menzionarne alcuni: lo stufato fiammingo (carbonade flamande), le cozze, la bistecca alla tartara. Questa specialità belga si può acquistare nei caratteristici « fritkot ». Si tratta di chioschi che si possono trovare un po’ ovunque, pensate che si stima che ce ne siano circa 5000 sul territorio belga. Come possiamo trovare sul sito internet della UNIFRI (Union Nationale des Frituristes) e del NAVEFRI (Nationaal Verbond van Frituristen) la cultura del fritkot belga è riconosciuta come patrimonio culturale immateriale dalla comunità fiamminga dal 2014 e come capolavoro del patrimonio orale e immateriale della Federazione Vallonia-Bruxelles dal 2016. Nel 2017 viene inoltre riconosciuta dalla comunità germanofona del Belgio e iscritta nell’inventario del patrimonio culturale immateriale della Regione di Bruxelles Capitale. In poche parole si tratta di una tradizione riconosciuta e rispettata.

Nella pratica un buon « paquet de frites » può essere consumato nel tipico « cornet » (un cono di carta) oppure in una “barquette” (le vaschetta).

La settimana scorsa ci siamo recati a Bruges e ci siamo offerti una barquette di patatine fritte locali. Dorate e croccanti, il loro sapore ci ha accompagnato in una passeggiata per la città.

Deliziose!

I VIP del Belgio: Alessandro

« I VIP (Very Italian People) del Belgio » è una rubrica nella quale intervistiamo gli italiani e le italiane in Belgio. Potrete trarre ispirazione per il vostro tempo libero (o per il vostro viaggio) proprio da loro! Questa settimana è il turno di Alessandro che ci trasmette la sua passione per Bruxelles e il Belgio con un’intervista molto ricca ed interessante. Buona lettura!

Come ti chiami e quanti anni hai?

Mi chiamo Alessandro Butticé e ho 62 anni.

Di dove sei ?

Roma, Friuli, Sicilia, Alto Adige, ecc.

Raccontaci di te.

Sono arrivato a Bruxelles nel 1990, come Esperto Nazionale Distaccato della Guardia di Finanza presso i servizi anti-frode della Commissione Europea. Il mio distacco era di un anno, rinnovabile per un massimo di tre anni. Ho però superato diversi concorsi presso la Commissione Europea che hanno fatto di Bruxelles la città, e del Belgio il Paese, nel quale ho trascorso la maggior parte della mia vita. Ho potuto fare parte dei pionieri della lotta alla frode ai danni del bilancio dell’Unione Europea. Ho contribuito alla creazione dell’Ufficio Europeo per la Lotta alla Frode (OLAF), del quale sono stato anche il primo portavoce, dal 2000 al 2009. Sono stato tra i visionari che, dagli anni Novanta, hanno lanciato l’idea di una Procura europea. Che per molti era un sogno irrealizzabile. Se non una vera e propria follia. È quindi con grande soddisfazione che ho accolto la notizia che, dal primo giugno di quest’anno, è diventato ormai operativo l’EPPO. L’Ufficio del Procuratore Europeo. Che mi rende fiero per aver dedicato gran parte della mia vita professionale alla costituzione dell’Europa della legalità contro l’internazionale del crimine. A Bruxelles, dove ora mi dedico al giornalismo principalmente come opinionista, ma anche ad attività di volontariato istituzionale, vivo assieme alla mia seconda moglie. Solo uno dei miei quattro figli ha deciso di rimanerci e creare una sua impresa. E non se ne pente affatto. Perché Bruxelles è una città cosmopolita, ma di dimensioni e ritmi umani. Dove ognuno ha il diritto e può sentirsi a casa propria.

Qual è per te l’aspetto più bello di questo paese ?

La sua posizione geografica. Che permette di sentirsi davvero al centro dell’Europa. E quindi del mondo. Con ottimi collegamenti. La gentilezza e tolleranza dei suoi abitanti. Anche se le eccezioni che confermano la regola esistono ovunque. E poi la ricchezza gastronomica. Locale ma anche europea e internazionale. Che permette anche ad uno sciovinista gastronomico come me di non privarsi delle tante prelibatezze italiane. Comprese delle pizze autenticamente napoletane. Che non è possibile trovare ovunque neppure in Italia. A parte Napoli, ovviamente. Last but not least, il mercato immobiliare. Che permette di avere bellissime abitazioni a prezzi assolutamente accessibili a tutti, e non comparabili a quelli di città in preda alla bolla del mercato immobiliare. Come ad esempio Londra e Parigi.

Qual è la cosa più divertente, più strana o che meno ti aspettavi del Belgio ?

La cosa forse più divertente è la grande rete di piste ciclabili, in un paese con tanto verde e bellissime foreste nelle quali anche la sua capitale è immersa. Appena arrivato in Belgio, non mi aspettavo che le Ardenne fossero così basse. Non mi aspettavo certo di trovare le Alpi. Dopo due ore di auto da Bruxelles, mi trovai in mezzo a delle collinette. Ed alla richiesta ad un passante di dove fossero le Ardenne fui sorpreso dalla sua risposta: « vous y êtes » (ci siete). Feci inversione ad u e rientrai deluso a Bruxelles. E non ci tornai per diversi anni. Anche se ora le trovo belle. Sia d’inverno che nelle altre stagioni.

Qual è il tuo luogo preferito in Belgio ?

Per chi ama l’architettura neoclassica come Alessandro, non perdetevi la Place Royale a Bruxelles.

Sicuramente Bruxelles. Ed i suoi parchi. Ma anche Bruges, Gand e Anversa. Mi piace l’architettura neoclassica. E Art Nouveau. Il Museo Magritte è uno dei miei preferiti. Molto bello passeggiare attorno al Sablon e le bancarelle di antiquari durante il weekend. Le brasseries belghe sono anche piacevoli luoghi di degustazioni gastronomiche. Oltre che della grandissima varietà di birre. Certamente le migliori del mondo. Quando ho nostalgia di cibo italiano, vado da Piola Pizza, per una pizza autenticamente napoletana, oppure da Giovanni, per gli arancini siciliani, la pasta incaciata, e i fantastici cannoli. Per la cucina romana vado invece alla trattoria dei Puponi, vicino al Sablon.

Qual è il tuo luogo preferito nel luogo in cui vivi ?

L’Hôtel Tassel, la meraviglia dell’Art Nouveau a rue Paul Emile Janson.

Trovo molto bella la biblioteca Solvay. Ma anche il Museo dell’Africa di Tervuren. L’avenue de Tervuren la trovo spettacolare. E mi piace molto anche l’Avenue Louise e tutta la zona attorno alla place de Châtelain. Dove ho vissuto molti anni, nella mia casa di rue Paul Emile Janson. Che è una bellissima via dall’architettura neoclassica e Art Nouveau molto omogenea e protetta. Sfuggita alla « brussellizzazione » degli anni settanta/ottanta. Che non è un termine positivo in architettura.

Nostalgia di casa: dove trovi un po’ d’Italia in Belgio ?

Il Belgio mi ricorda a volte il mio Friuli. Regione dove sono cresciuto e vissuto dall’etá di cinque anni sino ai venti. Lo stesso verde. Anche se mancano ovviamente le grandi montagne. La grande comunità italiana che vive in Belgio (300.000 iscritti all’AIRE, se non sbaglio) mi fa pure trovare un po’ d’Italia ovunque. Anche i tanti ristoranti italiani (diversi anche di ottima qualitá) mi fanno spesso sentire in Italia. E poi, oltre all’Istituto Italiano di Cultura diretto dall’Amico Prof. Paolo Sabbatini, la bellissima residenza dell’Ambasciatore d’Italia in Belgio. Che l’Ambasciatore Francesco Genuardi ha gentilmente messo a disposizione del mio Rotary Club di Bruxelles Ouest per la cerimonia della « passation de pouvoirs » del 5 luglio prossimo. Che celebrerá l’inizio del mio anno di Presidenza 2021/2022. Evento durante il quale si gusteranno solo prodotti gastronomici siciliani (cucinati dalla Signora Enza e dal Maestro Giovanni, della celebre Patisserie Giovanni di Bruxelles). E si berranno solo vini friulani offerti dall’azienda vinicola Grillo Iole di Prepotto. Comprese le bollicine della Ribolla Gialla. Perché nonostante mia moglie sia francese (seppure amante di vini italiani e alfista da sempre) non si berrà in questa occasione nemmeno una goccia di Champagne. All’insegna dell’amicizia italo-belga. E non solo rotariana. Come mio ulteriore contributo al « sistema Italia » a Bruxelles e in Europa, che i nostri tre bravi ambasciatori presso il Belgio (Francesco Genuardi), la Nato (Francesco Maria Taló) e l’Ue (Piero Benassi) vogliono rafforzare. Cominciando dalla loro grande capacità e volontà di lavorare assieme. Per il bene del nostro Paese e dell’Europa. Che io considero da sempre le mie due Patrie. Da convinto patriota italiano ed europeo, che ha scelto di continuare a vivere in quella che é la capitale europea, oltre che un laboratorio del parlare e del vivere europeo.

Lato gastronomia: qual è la tua birra, golosità o il tuo piatto preferito in Belgio ?

Le birre bionde mi piacciono molto. Assieme ad una bella carbonade á la flamande con contorno di patatine fritte. Ovviamente anche le cozze e le ottime bistecche di Chez Vincent, a Bruxelles. Anche i croissants possono essere deliziosi. E li rimpiango molto soprattutto a Roma dove, ormai da troppo tempo, quelli che si trovano nella maggior parte dei bar sono diventati da anni immangiabili.

Dai uno o più consigli a chi volesse visitare il Belgio.

Se visitate il Mare del Nord non perdetevi la spiaggia di Ostenda.

Non ascoltare i tanti italiani che lo definiscono un paese triste, dove piove sempre e non c’è nulla da vedere. Il cambiamento climatico ha sicuramente migliorato le condizioni di vita in Belgio. Con inverni mai troppo rigidi e aumento delle giornate di sole. Che lo rendono un paese di grande piacevolezza. Da godersi soprattutto le lunghe serate di maggio e giugno. Una bicicletta elettrica è il modo migliore per godersi Bruxelles e i suoi bellissimi parchi. Ma anche per una bella gita a Bruges o lungo le dighe del Mare del Nord. Che non è il Mediterraneo, ma ha pure il suo fascino. Agli italiani che criticano il Belgio, anche se poi vi hanno scelto di vivere, chiedetegli senza esitazione: perché non ve ne tornate in Italia se ci state così male? Saranno costretti a confessare che il buon funzionamento generale dei servizi (a cominciare da quelli sanitari), le possibilità di lavoro anche e soprattutto per i giovani, lo rendono un paese di grande attrattivitá.

Grazie mille Alessandro, la tua intervista ricca di informazioni e di entusiasmo invoglierà sicuramente i nostri lettori a scoprire, o riscoprire, il Belgio.

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75° Anniversario Italia-Belgio

Giugno 1946-Giugno 2021: quest’anno si celebra il 75° anniversario dell’accordo tra l’Italia ed il Belgio a seguito del quale migliaia di italiani arrivarono per lavorare nelle miniere.In occasione di questa ricorrenza vi proponiamo “Gli italiani e la mina”, una poesia di Ulderico Liegghio, della miniera di Houthalen nel Limburgo. Abbiamo scelto questo testo dal libro “…per un sacco di carbone” (del quale consigliamo vivamente la lettura).

Ecco la versione integrale:

« Ne da poeta, ne da scrittore,

Solo da semplice lavoratore,

Cerco di far della rima discreta

Di questi versi l’unica meta

Tutti sappiamo che l’anno passato

L’Italia col Belgio concluse un trattato,

La nostra Patria, distrutta, straziata

Dagli stranieri venduta…pelata.

Tocca a noi figli lasciar le sue porte,

Per far poi si che, preste risorte,

Quelle bellezze che i nostri antenati

Diedero agli uomini cattivi ed ingrati.

Con la speranza poter farne tanti,

Fisso lo sguardo rivolto, avanti,

Molti i abbia detto: “Son tutti matti!”

Venire in Belgio, poter lavorar.

Nessun io credo sapea della mina

La vita dura, pesante e…barbina,

E se qualcun ci voleva consigliare

Noi si pensava: lo fa per barare

Ma poi guardando gli articoli fatti

Ma poi guardando gli articoli fatti

Che se obbligati saremo, in miniera,

Presto faremo a varcar la frontiera.

Siculi, veneti, toschi e lombardi,

Giunti nel Belgio, chi presto o tardi,

Si son riuniti nei vari bacini,

In case e baracche che chiaman…” villini”

In modo speciale la zona fiamminga.

Per me e per gli altri, andasse a raminga!

Chi fra noi tutti può interpretare

Quello stranissimo loro parlare!

Ecco un articolo non rispettato,

Tanto che ognuno si sente inquietato,

È il quindicesimo del nostro contratto:

In ogni mina, l’interprete adatto!

Ve ne son altri, di grande importanza,

Che rascurati per falsa ignoranza,

Portano a tutti, stranieri operai,

Un sacco di mali, un mare di guai.

Abbiam lasciato il capo d’arare,

Per poter meglio i figli aiutare

E i nostri cari paesi lontani…

E non ci devon trattar da cani! »

Il Castello di Vêves

Il Belgio è davvero un paese dalle innumerevoli sorprese. Fra i suoi mille luoghi di cultura, i castelli detengono un posto importante. Non tutti sanno infatti che al Belgio spetta il primato mondiale per numero di castelli per Km2. In effetti sparsi sul suo territorio, molti ancora privati, ma alcuni aperti al pubblico, se ne trovano di tutte le epoche e per tutti i gusti.Fra tutti ce n’è tuttavia uno particolarmente suggestivo, di sicuro il più interessante per una visita con i bambini o per i romantici.Il castello della località di Celles in Vallonia, conosciuto come Château de Vêves, con le sue svettanti torrette e la sua posizione che sovrasta una verde vallata, sembra infatti direttamente uscito da una fabia!In realtà questa costruzione, protetta come « monument exceptionnel de Wallonie», non è nata come luogo di svago per principesse, al contario, è uno degli esempi più notevoli di architettura militare del XV secolo.La sua origine è addirittura ben più antica e risalirebbe all’VIII secolo, quando lo stesso Pipino di Herstal (bisnonno di Carlo Magno), scelse sapientemente questo luogo poiché la collina si trovava in una posizione dominante l’antica strada fra Dinant e Rochefort.A partire dal XII secolo, la storia di questo castello si intreccia con quella della famiglia nobile de Beaufort e dei loro discendenti, i Conti de Liedekerke Beaufort de Celles, ancora oggi proprietari del luogo.È possibile visitare il Castello nel week-end e nei giorni festivi. Per chi decidesse di trascorrerci un pomeriggio in famiglia, consigliamo di prenotare la caccia al tesoro: i bambini sono travestiti da principi e principesse! Per i genitori invece, niente di meglio che concludere la visita con una buona birra locale nella caffetteria adiacente il grande prato ai piedi del Castello. Infine, per gli appassionati di storia, non dimenticate di includere nella vostra giornata al Castello di Vêves, anche una visita al villaggio di Celles con la sua collegiale, vero gioiello dell’arte romanica, e l’antico eremo di Saint-Hadelin!Buona visita a tutti e tutte! Per ulteriori informazioni potete consultare il sito internet del Castello.

I VIP del Belgio: Benedetta

« I VIP (Very Italian People) del Belgio » è una rubrica nella quale intervistiamo gli italiani e le italiane in Belgio. Potrete trarre ispirazione per il vostro tempo libero (o per il vostro viaggio) proprio da loro! Questa settimana è il turno di Benedetta che adora la stazione di Liège-Guillemins e i piccoli borghi del Belgio.

Come ti chiami e quanti anni hai?

La nostra VIP Benedetta all’Opera di Gent nel gennaio del 2020.

Mi chiamo Benedetta Dentamaro e ho 44 anni

Di dove sei ?

Bari

Raccontaci di te!

Mi sono trasferita a Bruxelles a fine 2005 per inseguire il sogno europeo. Al di là della mia professione ho molti interessi, che vanno dai viaggi alla politica, dalle arti al ballo. Cerco di rendermi utile per la comunità italiana in Belgio: nel 2015 sono stata eletta al Comitato degli Italiani all’Estero di Bruxelles, Brabante e Fiandre, dove mi occupo di eventi culturali e di diritti civili.

Qual è per te l’aspetto più bello di questo paese ? Motiva la tua risposta

L’anticonformismo, o forse dovrei dire la libertà. Ognuno può esprimere se stesso a proprio modo. Non parlo solo dell’outfit o della sessualità ma anche del coltivare gli interessi, hobby e passioni che ci rendono unici.

Qual è la cosa più divertente, più strana o che meno ti aspettavi del Belgio ?

Non mi aspettavo tanti parchi e giardini,  addirittura la foresta praticamente in città! Poi ho scoperto che Bruxelles è la seconda capitale più verde del mondo dopo Washington.

Qual è il tuo luogo preferito in Belgio ?

La stazione di Liège-Guillemins, ideata dall’architetto Santiago Calatrava. Foto scattata da Benedetta.

Anche se mi piace guidare l’auto, quando vado a Liegi prendo il treno per il gusto di sbarcare nella stazione di Calatrava. Sembra di essere nell’arca di Noè e lo spazio è sfruttato benissimo. È la gemella della stazione della metropolitana a Ground Zero (New York).

Qual è il tuo luogo preferito a Bruxelles ?

Adoro gli edifici Art Déco / Art Nouveau, per le atmosfere fiabesche al loro interno e i dettagli curatissimi. Uno dei miei preferiti è la Villa Empain, che oltre a meritare una visita di per sé, ospita sempre mostre e conferenze interessanti.

Una foto che abbiamo scattato dal bordo piscina della Villa Empain, un luogo meraviglioso!

Per scoprire i 10 edifici edifici in stile Art Nouveau più visitati di Bruxelles potete consultare il sito di VisitBrussels.

Nostalgia di casa: dove trovi un po’ d’Italia in Belgio ?

Al Grand Bal d’Italie, il gala che organizzo dal 2016 per il Comitato degli Italiani all’Estero. Mi piace valorizzare ad ogni edizione un aspetto diverso del patrimonio italiano. L’Orchestra Italiana Bruxelles ci fa ballare su musiche che sono nel nostro DNA.

Lato gastronomia: qual è la tua birra, golosità o il tuo piatto preferito in Belgio ?

Bisogna sfatare la credenza che in Belgio si mangi male! Quando voglio togliermi uno sfizio ordino lo jambonneau, il cosciotto alla Asterix, con un bel po’ di senape (ma devo digiunare il giorno prima!).

Dai uno o più consigli a chi volesse visitare il Belgio

Non fermatevi alle città più grandi, visitate anche i piccoli borghi.

Per scoprire alcuni villaggi della Vallonia vi consigliamo di consultare il sito ufficiale del turismo della regione. Per scoprire altre destinazioni nelle Fiandre potete invece cliccare qui per accedere al sito di VisitFlanders.

Scegliete l’itinerario in base al tipo di vacanza che volete fare: sportiva, culturale, relax, gastronomica, bucolica, famigliare… ce n’è per tutti i gusti!

Per scegliere al meglio vi consigliamo i siti di VisitBrussels, VisitFlanders e Turismo Vallonia.

Grazie mille Benedetta! Siamo sicuri che i nostri lettori e le nostre lettrici faranno tesoro dei tuoi consigli!

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Il merletto di Mechelen

« Mechelse Kant » (il merletto di Mechelen) è un’opera d’arte di Gaston Cornelis.

La potete trovare in Moreelstraat, nel Beghinaggio di Mechelen, un luogo veramente stupendo. Pensate che fa parte dei beghinaggi fiamminghi inseriti dall’UNESCO nella Lista del Patrimonio dell’Umanità.

Questa scultura, posta su un piedistallo di pietra, raffigura gli accessori che servono per la creazione del merletto: il tombolo (uno speciale cuscino per l’esecuzione del merletto) ed i fuselli (gli strumenti che nella scultura sono colorati in oro.

L’artista è uno studente dell’Accademia di Mechelen e con quest’opera ha voluto omaggiare l’artigianato locale. Il luogo in cui la statua inaugurata infatti non è casuale. A Mechelen questa attività conobbe un importante successo nel XVII secolo e le beghine erano specializzate nella rinomata tecnica locale. 

L’associazione locale Etterjefke mantiene ancora oggi questa importante tradizione in vita.

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IL CASTELLO DI MODAVE

È uno dei nostri castelli preferiti del Belgio e lo potete trovare a Modave, nella provincia di Liegi (Vallonia).
🔎Seppur di origine medievale, la struttura è stata restaurata nel 17esimo secolo dal Conte Jean-Gaspard- Ferdinand de Marchin (grazie Conte!).
🟩I nostri gruppi rimangono affascinati sin da subito dal verde paesaggio che si può ammirare dal castello. La struttura è stata infatti costruita su una roccia e gode per questo di una vista mozzafiato sulla valle del fiume Hoyoux
💦La proprietà fu acquistata nel 1941 dalla « Compagnie Intercommunale Bruxelloise des Eaux », oggi VIVAQUA, che si occupa della produzione e distribuzione dell’acqua nella regione di Bruxelles: un aspetto che interessa sempre i nostri gruppi italiani.
❤Ad affascinarli è anche l’interno del castello grazie agli arredi e alle decorazioni delle stanze. Le nostre visite spaziano tra mobili preziosi, arazzi, soffitti stuccati ed oggetti eleganti!
👁Dulcis in fundo: i giardini, accessibili gratuitamente negli orari di apertura del castello.

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Arte alla costa belga

Linde Ergo, Fool moon. Ispirandosi ai favolosi tramonti e chiari di luna che la costa belga può offrirci, questa finestra sul mare è un chiaro invito a lasciarsi andare e di godere del gusto semplice della vita. Anche voi potete lasciarvi andare, al chiaro di luna, da una delle tante finestre che scrutano l’orizzonte.

Per maggiori informazioni, sulle opere esposte lungo la costa o le molteplici attività, visita il sito dekust.be

I VIP del Belgio – Edizione famiglie : Alessandra

Come vi chiamate e quanti anni avete?

Alessandra sulla Grand-Place, davanti al caratteristico tappeto di fiori che viene installato ogni due anni.

Mi chiamo Alessandra e ho 40 anni. Mia figlia si chiama Ginevra e ha 4 anni

Di dove sei?

Di Lecce

Raccontaci di te.

Vivo a Bruxelles da 7 anni e lavoro da quasi 4 anni per Daoust job center. Vivo con il mio compagno e mia figlia a Bruxelles

Qual è per te l’aspetto più bello di questo paese?

L’aspettò più bello di questo paese è il lavoro. La sanità è di buona qualità e non è cara. Quando la scuola è chiusa c’è sempre una soluzione tipo Stage di ogni genere per noi genitori lavoratori.

Qual è la cosa più divertente, più strana o che meno ti aspettavi del Belgio?

Sinceramente non mi aspettavo di rimanerci a vivere per tutti questi anni. La cosa più strana è che non ci sono Bar stile italiano di cui ero abbastanza abituata. Per quanto riguarda la socievolezza dei belgi, diciamo non tutti ma una buona parte sono socievoli!

Qual è il tuo luogo preferito in Belgio da visitare in famiglia?

Una foto scatattata nel bellissimo parco Tenbosch a Bruxelles

Bruges, il Bois de la Cambre, il Parco Duden adatto per bambini e cani, ma non ci sono giochi, mentre come parco giochi è molto carino il parco Tenbosch. Per quanto riguarda gli eventi il Forest Sounds è molto bello, lo organizzano ogni anno a settembre

Qual è il tuo museo preferito a Bruxelles da visitare in famiglia?

Il Museo delle Scienze Naturali è molto carino, anche per i bambini.

Hai un bar, un ristorante, o una gelateria da consigliare per trascorrere una domenica in famiglia a Bruxelles?

Il Gelato su rue Vanderkindere, il Rocket’s a Forest, più che ristorante, pizzeria, La Bottega della pizza e come ristorante Lu sfiziu.

Nostalgia di casa: dove trovi un po’ d’Italia in Belgio?

Presso il ristorante Lu sfiziu c’è tutta la mia città natale dalla colazione al pranzo e il caffè.

Lato gastronomia: qual è la tua birra, golosità o il tuo piatto preferito in Belgio?

Veramente non mangiamo mai la cucina belga ma mia figlia mangia regolarmente a scuola!

Dai uno o più consigli a chi volesse visitare il Belgio in famiglia

Visitate il centro storico di Bruxelles che è molto suggestivo, il mercato delle pulci di place du Jeu de Balle dove si possono trovare oggetti antichi molto carini. Nei dintorni della città ci sono molti parchi per fare picnic all’aperto e inoltre il mercato del mercoledì su Place du Châtelain.

Grazie mille Alessandra!

Per qualche consiglio in più per le vostre attività in famiglia, trovate altre idee sul sito internet di VisitBrussels.

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La vecchia chiesa di San Martino a Ronse

Oggi come non mai si pone, sempre più spesso,il problema di cosa fare degli edifici, che siano religiosi, civili od industriali, i quali non vengono più utilizzati. La vecchia chiesa di San Martino a Ronse è solo uno dei tanti esempi. La storia della chiesa iniziò a metà del XI secolo, quando il Capitolo di Ronse fondò due chiese ausiliarie, la chiesa di San Pietro a nord e la chiesa di San Martino a sud. L’ex chiesa romanica è completamente scomparsa, anche se l’uso di pietra arenaria ferrosa nella base della torre quattrocentesca potrebbe indicare un riutilizzo.Nel XV secolo fu realizzata una chiesa gotica in mattoni, a due navate, con una torre quadrata, la quale presenta 4 sezioni. Su una sottostruttura in pietra naturale si trova una sovrastruttura in mattoni la quale culmina con un campanile a sezione ottagonale. Nel 1807 fu completata anche una navata meridionale e nel 1829 seguirono un transetto ed un coro seminterrato. Furono effettuati ulteriori lavori di ristrutturazione, ma nel 1891 fu presa la decisione di costruire una nuova chiesa dedicata sempre a San Martino . Nel 1896 la vecchia chiesa di San Martino fu ritirata dal culto. La vecchia navata della chiesa fu adibita a segheria e nel 1906 fu installato il cinema Familia. Nel 1924 la torre fu trasferita al Comune e la navata centrale fu trasformata in garage e abitazione.Nel 1934 la torre è classificata come monumento. Infine, la parte orientale della chiesa è stata demolita a causa del rischio di crollo. Ciò che restava della chiesa è stato acquistato da un mecenate di Ronse, il quale ha fatto restaurare e trasformare la chiesa in « Il Passaggio » un luogo dove oltre allo Street Food, si possono trovare ristoranti, una sala delle feste e un centro dove affittare una bicicletta. All’interno si possono ancora ammirare gli archi a sesto acuto e la volta a botte a sesto acuto. Per maggiori informazioni visita il sito di Toerisme Ronse.

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